Cronaca
15 Novembre 2012
Raptus omicida del figlio 45enne Massimiliano Liboni. In prognosi riservata il padre Bruno operato d'urgenza

Accoltella il padre nel sonno con quattro fendenti

di Redazione | 3 min

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Immagine d’archivio

Ha accoltellato il padre nel sonno in un raptus improvviso di follia. Il figlio, il 45enne Massimiliano Liboni, è stato arrestato dai carabinieri ed è ora piantonato in una camera di sicurezza dell’ospedale di Cona, mentre il padre Bruno di 77 anni è stato operato d’urgenza e si trova in prognosi riservata, anche se non è in pericolo di vita.

Una tragedia familiare si è consumata nelle prime ore del mattino, attorno alle 2.15, al quarto piano del condominio di via Franchi Bononi 27 dove abitano i Liboni, il padre e la madre 72enne, la figlia 49enne e il fratello Massimiliano. Proprio quest’ultimo, secondo la ricostruzione dell’episodio fornita dalla famiglia, è rientrato a casa a quell’ora in stato confusionale, con il volto tumefatto per chissà quale motivo, forse una lite con qualche conoscente. Massimiliano soffre da tempo di problemi psichiatrici ed è per questo seguito da specialisti. Assumeva farmaci per contenere i suoi disturbi, ma questa volta qualcosa deve aver scatenato la sua follia omicida e la rabbia che ha mostrato verso l’anziano padre. Dopo essere rientrato ha afferrato un coltello di oltre 30 centimetri dalla cucina e si è diretto verso la camera da letto dove stava dormendo il genitore. Ha sferrato un primo fendente all’addome, profondo ma fortunatamente non mortale, che ha immediatamente svegliato il 77enne il quale, istintivamente, ha cercato di parare i colpi successivi. Altri tre fendenti che hanno ferito Bruno Liboni alla spalla, prima, quindi alle mani.

La madre di Massimiliano ha subito chiamato i carabinieri lanciando l’allarme e sul posto si sono portate due pattuglie del Nucleo Radiomobile. Quando i militari si sono presentati alla porta dell’abitazione, ad aprire è stato lo stesso Bruno Liboni, sanguinante dalle ferite e soprattutto da quella più grave e profonda, all’addome, dalla quale fuoriusciva anche materiale organico. L’uomo era però ancora cosciente e ha spiegato ai carabinieri quanto avvenuto, versione che hanno poi confermato sia la moglie che la figlia. Quando i militari hanno chiesto dove fosse il figlio, quest’ultimo è improvvisamente uscito da una delle stanze dell’abitazione e, ancora accecato dal raptus di violenza, ha minacciato di morte il padre tentando nuovamente di aggredirlo prima di essere bloccato a terra dai carabinieri.

Massimiliano Liboni è stato quindi arrestato per tentato omicidio ed è stato portato in ospedale per le cure del caso. Si trova piantonato in camera di sicurezza e domani i sanitari decideranno se dimetterlo, con conseguente accompagnamento in carcere. Il padre Bruno, trasportato anch’egli al Sant’Anna di Cona, è stato operato d’urgenza e l’intervento è riuscito, scongiurando il rischio di morte sebbene i medici non abbiano ancora sciolto la prognosi. Del grave episodio è stato informato il pm di turno, la dottoressa Barbara Cavallo, che è titolare delle indagini sul caso. L’arrestato aveva già qualche piccolo precedente legato a episodi di violenza.

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